La paura del grasso corporeo non ha nulla a che fare con la salute. È, invece, espressione del razzismo e del sessismo sistemico occidentale. Sabrina Strings, in questo saggio attualissimo, indaga il disgusto per i corpi grassi nelle nostre società (soprattutto quella statunitense). Avvalendosi di una grande varietà di fonti e di una penna spesso carica di tagliente ironia, ripercorre le tappe storiche, scientifiche e filosofiche che hanno determinato l'ideale di bellezza attualmente perseguito in Occidente. E lo fa da una prospettiva inedita, prendendo in considerazione i soggetti solitamente marginalizzati o esclusi dai trattati di estetica, inglobando eventi e personaggi apparentemente distanti, come i dipinti di Rubens e l'importazione di zucchero e caffè dalle colonie verso l'Europa. Tra resoconti di viaggi esotici, diete azzardate da medici probi e timorati di Dio, dame appariscenti, inventori di un famoso marchio di cereali, paventate epidemie, gerarchie razziali e classifiche di bellezza messe a punto da pensatori considerati illustri, Strings avanza la tesi che le radici della grassofobia siano da ricercarsi nell'ascesa delle teorie della razza a partire dal Rinascimento. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.